Cantieri nelle chiese, l'appello
di don Claudio a donare
Un appello ad un ulteriore sforzo, per poter coprire tutte le spese in tempi rapidi. Lo ha rivolto, sfruttando anche i canali social delle Parrocchie di Santo Stefano e San Leonardo a Casalmaggiore, il parroco don Claudio Rubagotti. Tanti i cantieri aperti, tanti gli interventi urgenti completati e da completare, anche per salvare un patrimonio che non è solo della Curia, della Diocesi o della Parrocchia, ma di tutta la città. Perché è arte, è storia, è appunto patrimonio, si diceva.
Da qui la lettera del sacerdote. “A San Leonardo – riassume don Claudio – è in atto il restauro strutturale e decorativo della cappella Maggiore dell’Ultima Cena: una operazione che, restituendo la decorazione barocca realizzata tra il seicento e il settecento, colpirà per le tonalità rosa che dialogano con stucchi bianchi e oro. A Santo Stefano è in esecuzione la messa in sicurezza del Duomo consistente in tre fasi: recupero della lanterna della cupola e restauro interno della medesima (primo lotto); messa in sicurezza del tamburo della cupola e del tetto e sottotetto dalla cappella dell’Ultima cena all’abside compresa (secondo lotto); messa in sicurezza del tetto e sottotetto dall’abside, alla cappella del Rosario fino alla parte anteriore del Duomo (terzo lotto). Il primo e il secondo lotto sono stati realizzati e nel mese di Settembre inizierà il terzo lotto”.
Poi si fa di conto. “L’intervento sul Duomo è finanziato per il 70 % dalla Conferenza Episcopale Italiana attingendo dal 8×1000; il rimanente 30 % chiama la generosità dei parrocchiani e dei cittadini. Gli interventi su San Leonardo e su Santo Stefano sono operazioni importanti e onerose, valutate e seguite dalla Soprintendenza di Mantova e dall’Ufficio dei Beni Culturali della Diocesi di Cremona. Eventuali offerte di privati o di aziende sono, in parte, deducibili dalla dichiarazione dei redditi: per tale procedimento è importante, prima dell’offerta, confrontarsi con la Dottoressa Giuseppina Cavedaschi”.
“C’è è l’occasione per tutti – ricorda don Claudio – di sostenere il proprio patrimonio, trattandosi delle case delle comunità cristiane oltre che pregevoli edifici che arricchiscono la nostra Città. Ritroviamo, pertanto, il gusto e la passione facendo, nonostante le presenti difficoltà economiche, atti di generosità necessari, conditio sine qua non, al proseguo dei cantieri”.
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