Cronaca

Ospedale, 91 medici hanno
lasciato negli ultimi 5 anni

Uno studio di Anaao-Assomed Lombardia ha monitorato i numeri riguardanti l’abbandono del Servizio Sanitario Regionale lombardo da parte dei medici pubblici. Nello specifico l’Asst di Cremona negli ultimi 5 anni ha visto l’abbandono di 91 medici totali, mentre 36 sono state le cessazioni per l’Asst Crema. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

Uno studio di Anaao-Assomed Lombardia ha monitorato i numeri riguardanti l’abbandono del Servizio Sanitario Regionale lombardo da parte dei medici pubblici. Nello specifico l’Asst di Cremona negli ultimi 5 anni ha visto l’abbandono di 91 medici totali, mentre 36 sono state le cessazioni per l’Asst Crema.

I dati di partenza dello studio si basano sul Conto Annuale del Ministero dell’Economia e delle Finanze e sono aggiornati al 2020 e non prendono in considerazione i professionisti in pensionamento – non è quindi contemplato l’effetto della pandemia su questo tema anche se, le previsioni del Sindacato, optano per uno spiacevole incremento di questo fenomeno.

I dati riguardano la sola causale relativa al licenziamento su base volontaria, escludendo tutte le altre causali relative ai vari tipi di pensionamento o di mobilità verso altre strutture pubbliche. In questo modo si rendono evidenti solo i medici che scelgono di cambiare lavoro e non di interromperlo o smettere del tutto. La mobilità non viene considerata perché ormai le aziende non concedono più il nulla osta, motivo per cui i medici scelgono solitamente di dimettersi. Le scelte più note sono quelle verso la medicina generale, il privato oppure la libera professione. In ogni caso sono scelte dettate secondo quanto emerso dal malessere nel proseguire il rapporto di lavoro con la pubblica amministrazione.

Le cause principali – si legge nello studio – sono identificabili nei tagli al personale e alla carenza di specialisti che rendono organici sempre più sofferenti per via del carico di lavoro; nell’aumento della presenza femminile tra il personale, la quale si trova a dover affrontare un sistema a turni e orari disagevole soprattutto per coloro che hanno una famiglia a carico; una burocrazia sempre più pesante; un’assente autonomia decisionale e una soffocata premiazione della professionalità – totalmente disincentivata; un pericoloso incremento del rischio di denunce legali e aggressioni verbali e fisiche oltre che uno spegnimento progressivo delle ambizioni di carriera.

In Lombardia, nel 2009, i direttori di Struttura Complessa erano 1234 mentre nel 2019 solo 967 (il 21% in meno). Calo drastico anche per i Responsabili di Struttura Semplice, nel 2009 erano 2280, nel 2019 il 23,3% in meno, ovvero 1751.

“Ci sono aziende in cui le uscite possono essere giustificate a causa della loro natura di aziende periferiche, per cui la loro attrattività è minore, in un momento come questo dove la carenza di medici specialisti apre il mercato del lavoro, spingendo i medici a scegliere posti più graditi o prestigiosi. puntualizza Stefano Magnone, segretario di Anaoo-Assomed Lombardia. “La situazione è critica: i medici lasciano gli ospedali pubblici verso altre soluzioni, che meglio soddisfino le loro aspettative professionali e umane. Alla politica le soluzioni: valorizzazione delle carriere, benessere organizzativo, leadership e management attenti al capitale umano, che è la risorsa più preziosa del Servizio Sanitario Regionale. Per il momento la risposta è sostanzialmente il silenzio”.

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