Al Parioli in scena ‘Pinocchio: una favola alla rovescia’ con il ‘Teatro Patologico’
(Adnkronos) – Il dramma e l’esaltazione della crescita di Pinocchio diventano uno spettacolo teatrale mai visto prima. Il 21 e il 22 ottobre sarà al Teatro Parioli di Roma ‘Pinocchio: una favola alla rovescia’, a cura della Compagnia stabile del Teatro Patologico, fondata e diretta da Dario D’Ambrosi e composta da attori con disabilità fisiche e psichiche. L’evento nasce da un’idea del senatore Antonio Guidi, neuropsichiatra, già Ministro per la Famiglia e attualmente membro della commissione Affari sociali-Sanità, ed è realizzato grazie al contributo non condizionato di Lundbeck Italia.
La Compagnia stabile del Teatro Patologico presenterà una rilettura innovativa del percorso di crescita del celebre burattino di Collodi, alle prese con il suo sogno di diventare un bambino vero. La reinterpretazione della favola, che mira a sorprendere invertendo l’ordine della narrazione partendo dall’episodio del Pescecane, metterà in luce quanto il mondo possa essere crudele verso chi è diverso, offrendo una nuova prospettiva e stimolando riflessioni profonde sull’accettazione e la comprensione delle imperfezioni umane. Il Pinocchio di Teatro Patologico coniugherà arte e impegno sociale per riportare all’attenzione del grande pubblico il delicato rapporto tra disabilità – fisiche e psichiche – e salute mentale, e di come questo sia influenzato non solo dalla cura, ma anche dall’inclusione sociale. Adattamento e regia sono di Dario D’Ambrosi, con Ilaria Serrato come aiuto regista, le scenografie di Francesco Frigeri e i costumi di Raffaella Toni.
Dal cinema al teatro, i progetti di sensibilizzazione sulla salute mentale – Il tema della salute mentale è già stato al centro dell’evento ‘Storie di ordinario cervello’, nato anch’esso dalla sinergia fra il Guidi e l’azienda Lundbeck, impegnata da oltre trent’anni in Italia in progetti di sensibilizzazione sulla salute del cervello. L’evento ha riunito i mondi delle istituzioni, delle aziende, della cultura e del no profit attraverso una rassegna cinematografica che ha richiamato più di 400 spettatori al cinema Giulio Cesare di Roma. Con il Teatro Patologico, la salute mentale torna ora sul palco per stimolare un dialogo costruttivo sul tema della salute del cervello, della disabilità e dell’inclusione sociale.
Come evidenziato dall’ultimo rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) , la salute mentale è ormai un tema di cruciale importanza. Si segnala che una persona su otto nel mondo soffra di un disturbo mentale. L’impatto della pandemia di Covid-19 ha ulteriormente aggravato la situazione, con un aumento del 28% dei casi di ansia e del 26% dei casi di depressione rispetto al periodo pre- pandemico.
Cos’è il Teatro Patologico – Fondato nel 1992 da Dario D’Ambrosi, il Teatro Patologico dà voce a giovani con disabilità psichiche e fisiche proprio attraverso l’arte teatrale, offrendo un mezzo per comunicare e superare l’isolamento, favorendo l’inclusione nella società e creando l’occasione per esprimere le proprie potenzialità, mettendosi totalmente in gioco. Nel 2016, in collaborazione con l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, nasce il primo corso universitario al mondo di Teatro Integrato dell’Emozione, interamente rivolto a studenti con disabilità fisico-psichiche con l’obiettivo di promuovere il diritto allo studio, l’integrazione e la crescita personale attraverso l’arte. “Il mio Pinocchio ci salverà dalla malvagità dei nostri giorni”, ha commentato Dario D’Ambrosi, fondatore, ideatore e presidente del Teatro Patologico”
“Lo spettacolo ‘Pinocchio, una favola alla rovescia’ vuole promuovere l’unicità di ognuno di noi perché è proprio dalle diverse specificità che si generano valore e bellezza. Oggi, istituzioni, aziende, mondo della cultura e del no profit si uniscono per stimolare un dialogo costruttivo su questo importante tema attraverso l’arte, in particolare il teatro. Desidero ringraziare il Teatro Patologico per averci dato l’occasione di contribuire al loro costante impegno e tutti gli enti e le istituzioni che hanno creduto in questo progetto”, ha affermato Tiziana Mele, amministratore delegato di Lundbeck Italia.
“Come iniziatore, mi preme innanzitutto ringraziare per il sostegno ricevuto il Signor Presidente della Repubblica italiana, onorevole Sergio Mattarella, oltre a tutte le istituzioni che ci hanno onorato della concessione del loro patrocinio. Con questo progetto, intendiamo riportare l’attenzione sulla salute mentale e sull’inclusione. Il passato ci ha insegnato a riconoscere gli orrori che la società ha inflitto a chiunque fosse considerato diverso. Oggi, però, il dibattito si è evoluto. La crisi della salute mentale oggi è figlia di una società che impone modelli irraggiungibili di grandezza e onnipotenza, dove tutti si sentono costantemente inadeguati. Viviamo immersi in una cultura così liquida e pervasiva che invade persino i nostri sogni, facendo perdere a molti il senso di essere degni di vivere. Pinocchio è un simbolo intramontabile della psichiatria infantile. Non è solo un burattino, ma la metafora di un percorso di trasformazione, che ci pone una domanda: cosa significa diventare un bambino vero?”, ha aggiunto Guidi.
L’iniziativa ha ricevuto il sostegno della Presidenza della Repubblica, il patrocinio del Senato, del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità, del Consiglio Nazionale dei Giovani e dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Gli spettacoli inizieranno alle 20,15 con i saluti istituzionali, seguiti dalla presentazione dell’iniziativa e dalla rappresentazione teatrale.
Il 22 ottobre sarà presente il ministro della Salute Orazio Schillaci per i saluti istituzionali. Ad aprire le serate, il senatore Antonio Guidi, Tiziana Mele, amministratore Delegato di Lundbeck Italia, Dario D’Ambrosi, fondatore del Teatro Patologico, e Alberto Siracusano, direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Neuroscienze al Policlinico Universitario Tor Vergata, Coordinatore del Tavolo Tecnico Salute Mentale del Ministero della Salute. Parteciperanno inoltre Maria Luisa Scattoni, dirigente di Ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità, e Nathan Levialdi Ghiron, Rettore dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.