Mantova–Cremona, un’alleanza
che cresce: Cisl accende confronto
Solarolo Rainerio, piccolo centro della bassa pianura padana tra Mantova e Cremona, ha ospitato l’incontro “Economia in evoluzione: opportunità e sfide nei territori mantovano e cremonese”, promosso dalla Federazione Pensionati Cisl Asse del Po.
Di rilievo gli ospiti presenti: Marco Zanini, segretario generale della Camera di Commercio, Paolo Gualandris, direttore de La Provincia di Cremona e Corrado Binacchi, direttore de La Gazzetta di Mantova. Il dialogo, guidato dal giornalista e formatore Marco Bosco, è stato introdotto e chiuso dagli interventi di Cesira Chittolini, segretaria generale FNP Cisl Asse del Po e di Patrizia Rancati, segretaria UST Cisl Asse del Po.
Per una mattina Solarolo Rainerio è diventato il baricentro di una riflessione sulle prospettive di sviluppo di Mantova e Cremona. Le oltre ottanta persone presenti hanno raggiunto il paese percorrendo le lente strade che collegano le due province. In un ideale universo parallelo avrebbero potuto utilizzare l’autostrada Cremona–Mantova, un’infrastruttura che però, ancora oggi, non esiste. Non sono mancate osservazioni critiche su questo tema, che hanno evocato occasioni perdute, lentezza decisionale della politica, campanilismi e la diffusa percezione di trovarsi “ai confini della Lombardia”.
L’obiettivo dell’iniziativa non era tuttavia quello di elencare problemi, ma, come ricordato da Cesira Chittolini, di esplorare le potenzialità di due territori che negli ultimi anni hanno intensificato la loro collaborazione. La cooperazione si esprime in diversi ambiti: dall’ATS Val Padana all’Aler, dall’Agenzia di bacino per il trasporto pubblico fino alla stessa Cisl Asse del Po, che dal 2013 unisce le strutture sindacali di Mantova e Cremona. A questo quadro si aggiunge la Camera di Commercio, oggi pienamente operativa, che rappresenta i due territori, insieme alla provincia di Pavia.
Nel corso del dibattito ampio spazio è stato dedicato alle infrastrutture strategiche, in particolare ai ponti: Casalmaggiore–Colorno, Calvatone–Acquanegra, Cremona–Castelvetro, San Benedetto Po e Revere–Ostiglia. Binacchi ha ricordato che, solo per la provincia di Mantova, servirebbero settanta milioni di euro all’anno per la manutenzione, mentre nelle casse dell’ente provinciale ne sono disponibili poco più di sei.
Si è parlato anche del raddoppio ferroviario verso Milano, oggi in fase di realizzazione nella tratta Mantova–Piadena, ma ancora in attesa di finanziamento per il secondo lotto, da Piadena a Codogno. Secondo il direttore della Gazzetta, un raddoppio completo amplierebbe in modo significativo il raggio d’azione e le prospettive di Mantova, poiché anche i tempi di percorrenza incidono sulle scelte di sviluppo delle imprese e di crescita del territorio.
Nel confronto sono stati richiamati gli strumenti introdotti da Regione Lombardia per favorire lo sviluppo economico: la proposta di ZIS agroalimentare e cosmetica e la ZLS dedicata ai porti fluviali. È emersa la necessità di misure selettive e mirate: non più incentivi “a pioggia”, ma interventi capaci di accompagnare le imprese verso un vero salto di qualità, nell’ottica della transizione 4.0 e 5.0. In questa direzione, ha fatto notare Marco Zanini, il Punto Impresa Digitale della Camera di Commercio sta supportando le aziende nell’orientamento verso percorsi di innovazione tarati sulle specifiche necessità di ogni singola azienda.
Un tema centrale è stato quello del capitale umano. Come ha ricordato Zanini, ogni anno solo il dieci per cento dei diplomati mantovani sceglie di proseguire gli studi nelle facoltà universitarie del territorio. Eppure, gli atenei di Mantova e Cremona offrono corsi di qualità, classi con numeri di studenti ridotti e sostenibili, opportunità di stage e un rapporto diretto con le imprese che si sta progressivamente consolidando. Sono state richiamate anche esperienze virtuose, come gli incontri tra studenti e aziende, i percorsi di accompagnamento al lavoro, i servizi per l’autoimprenditorialità, il ruolo degli ITS – veri ponti tra scuola e impresa – e le iniziative contro il fenomeno dei NEET.
Nel dibattito sono rientrati anche il tema del caro affitti e mutui, la necessità di un maggiore coordinamento tra i comuni – come dimostra l’esperienza virtuosa del cremasco – e la proposta di Confindustria di attivare parte del risparmio privato improduttivo, oltre 1.500 miliardi di euro, per rilanciare investimenti produttivi, tecnologici e infrastrutturali.
Infine, la candidatura di Cremona a Capitale Italiana della Cultura 2029, destino che si intreccia, ancora una volta, con Mantova, che ha ricoperto lo stesso ruolo nel 2016. L’eredità di quell’esperienza è stata una crescita dell’offerta turistica e culturale della città, testimoniata anche dall’inaugurazione, la scorsa settimana, di un nuovo museo d’arte contemporanea di prestigio e rilievo internazionale.
redazione@oglioponews.it (video Alessandro Osti)