Irpef, Imu e non solo:
comune fa chiarezza sui dati
Leggi anche:
“Nei giorni scorsi sono stati approvati dalla giunta comunale – afferma l’Assessore al Bilancio Sara Manfredi – gli adempimenti essenziali per la predisposizione del BILANCIO DI PREVISIONE 2026-2028, documento che andremo ad approvare in consiglio comunale entro la fine dell’anno”
“Da quando sono Sindaco, la spesa corrente del nostro ente, si è sempre aggirata tra i 9 e i 10 milioni di euro e la tassazione è sempre più o meno rimasta costante, con qualche aumento nelle tariffe dei servizi a domanda individuale. Tuttavia il 2025– dice il Sindaco Filippo Bongiovanni – ha visto un sensibile aumento delle spese di ben oltre un milione di euro, conseguenze del costo delle materie prime come le forniture di gas o luce che sui Comuni ricadono un paio di anni più tardi. Ma anche banalmente il catrame o i lavori di manutenzione sono aumentati di oltre il 20/25% rispetto al periodo Covid”.
“Pur cercando di contenere le spese – rimarcano assessore e Sindaco – tra il 2026 e il 2027, che saranno i due anni più difficili, soprattutto il 2027, si cumuleranno i rimborsi delle rate dei mutui degli enti terremotati “Emilia 2012” in coda, ma in modo sproporzionato rispetto agli anni precedenti. Ragion per cui tutti gli enti locali, soprattutto mantovani, coinvolti dalla sospensione delle rate per le annualità 2012/2015, guidati dal commissario Alessandra Cappellari, hanno chiesto a Cassa Depositi e Prestiti una rinegoziazione, che proprio un paio di settimane fa è stata formalizzata e concessa dall’ente statale ai Comuni. Questo ci ha dato più respiro, ma in ogni caso, abbiamo dovuto approvare un aumento della tassazione, in particolare dell’addizionale IRPEF e del Canone Patrimoniale Unico (es. pubblicità, occupazioni di suolo pubblico)”.
In seguito il dettaglio di quanto approvato:
MODIFICA DELL’APPLICAZIONE DELL’ADDIZIONALE IRPEF
La legge di bilancio 2025 (n. 207 del 30 dicembre 2024) ha previsto una riduzione degli scaglioni di aliquota IRPEF da 4 a 3.
Prima di questa nuova riforma il nostro comune applicava le seguenti aliquote sui rispettivi 4 scaglioni di reddito con una aliquota dello 0,35% fino ai 15mila euro di redditi, 0,50% da 15mila a 28mila euro di redditi, da 28mila a 50mila lo 0,60% e lo 0,80% oltre i 50mila euro, con soglia di esenzione per redditi inferiori o pari ad € 10.500,00.
E’ dunque stato necessario per il nostro ente rimodulare gli scaglioni dell’addizionale IRPEF in coerenza con quanto previsto per legge andando a definire così delle nuove aliquote in vigore dal 2026 con soglia di esenzione invariata pari ad € 10.500,00.

Rispetto alla situazione precedente sono stati “accorpati”, come prevede la legge, i primi due scaglioni da 0 a 15.000 e da 15.000,01€ a 28.000€. Ma abbiamo deciso, per arrivare a copertura dei costi, di mantenere l’aliquota più alta delle due, già prevista. Di fatto chi rientrava nel primo scaglione IRPEF, ma che non beneficiava dell’esenzione (reddito compreso tra i 10.500 e i 15.000€) pagherà un’aliquota dello 0,15% più alta che però non incide particolarmente, si tratta di 18/20 euro annue, parlando appunto di redditi bassi. In realtà solo una lettura parziale e semplicistica dei dati pare imporre il gravame solo sul ceto più basso, l’aumento dello 0,15% colpisce anche tutti coloro che hanno redditi superiori ai 15.000 €. Perchè dagli 0 ai 15000 Euro sul loro reddito verseranno lo 0,50% e non più lo 0,35% come prima per un aumento di 22,50 euro a contribuente.
Per l’addizionale IRPEF si prevede per il 2026 un gettito pari a 1.347.000€ in aumento di circa 200mila euro rispetto all’anno precedente.
IMPOSTA MUNICIPALE PROPRIA (IMU) ANNO 2026
Relativamente all’IMU le aliquote restano invariate per il 2026, prevedendo un introito di 3.110.000€.


TARIFFE CANONE UNICO PATRIMONIALE
Da qualche anno i canoni per l’occupazione di suolo pubblico, per la diffusione di messaggi pubblicitari e quello mercatale sono stati sostituiti dal canone unico patrimoniale (ex Cosap o Tosap).
Da quando è stato istituito nel 2020 Il canone è sempre rimasto fermo. A partire dal 2025 vi è la possibilità di rivalutarlo in base all’indice ISTAT dei prezzi al consumo rilevati al 31-12 dell’anno precedente. Sulla base di ciò sono state riviste le tariffe relative al canone unico vigenti dal 2026 con l’aumento Istat degli ultimi 4 anni, pari al 17% circa, rimangono invece ferme, viste le difficoltà del settore, quelle relative al canone mercatale, al fine di incentivare e promuovere il ricambio nel mercato del sabato, dove molti storici ambulanti stanno andando in pensione, senza trovare subentranti.
TARIFFE SERVIZI A DOMANDA INDIVIDUALE ANNO 2026 E DIRITTI DI SEGRETERIA
Tra le entrate dell’ente non vi sono solo i tributi e i canoni ma anche le tariffe relative ai servizi a domanda individuale, ovvero tutte quelle attività gestite direttamente dal comune come per esempio la refezione scolastica, l’asilo nido, il trasporto scolastico, i parchimetri, il teatro e i musei, l’utilizzo di spazi pubblici.
L’obiettivo è quello di garantire una discreta copertura dei costi di gestione dei vari servizi attraverso l’incasso derivante dalla riscossione delle tariffe di chi il servizio lo utilizza.
Per il 2026 le tariffe restano sostanzialmente invariate prevedendo una percentuale di copertura dei costi per la gestione dei servizi pari al 57,55%.
Si prevedono alcune modifiche solo per le seguenti tariffe:
- In TEATRO COMUNALE è aumentato il costo di abbonamenti e biglietti per platea e palchi, mentre è diminuito quello per il loggione.

- RETTE ASILO NIDO RESIDENTI (+ 6% di aumento come consentito da Regione Lombardia in base all’Istat)

Relativamente ai diritti di segreteria sono state riviste alcune tariffe relative a permessi per costruire, ricerca degli atti edilizio-amministrativi in archivio, segnalazione certificata di inizio attività edilizia e sono state introdotte nuove tariffe relative a pratiche gestite dal SUAP (sportello unico attività produttive).
PROVENTI DERIVANTI DA SANZIONI AMMINISTRATIVE PER VIOLAZIONE DEL CODICE DELLA STRADA
Come ogni anno, tra le delibere, vi sono quelle attinenti lo stanziamento in bilancio di previsione dei proventi derivanti da sanzioni per violazione del codice della strada e la loro relativa destinazione, sulla base di quanto stabilito per legge.
Per il 2026 si prevedono introiti maggiori rispetto al 2025 di 80mila euro circa, dovuto all’acquisto di nuova strumentazione nel corso dell’anno, e così suddivisi:
- 250.000€ derivanti da proventi per sanzioni amministrative pecuniarie di carattere generale (ex art. 208),
Il 50% di questi proventi (al netto del Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità) sono vincolati all’utilizzo per segnaletica, potenziamento per attività di controllo e accertamento, miglioramento della sicurezza stradale, manutenzione e previdenza integrativa personale.
- 100.000€ derivanti da proventi per sanzioni amministrative per violazione dei limiti di velocità (ex. art. 142) destinate anche queste per il 50% (al netto del Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità) ad interventi di manutenzione e messa in sicurezza delle infrastrutture stradali e al potenziamento di attività di controllo e accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale.
“Ricordiamo che a Casalmaggiore non si arriva nemmeno a 24 euro a cittadino mediamente a carico per le sanzioni da codice della strada, nulla a che vedere con i comuni con autovelox fissi dove si parla di cifre triple o quadruple rispetto alle nostre – conclude il Sindaco Filippo Bongiovanni.
redazione@oglioponews.it