Raddoppio, lavori al terzo binario
E Torchio invita Salvini sul posto
Sono ufficialmente iniziati i lavori per la realizzazione del terzo binario alla stazione ferroviaria di Bozzolo, uno degli interventi chiave del progetto di raddoppio della linea Mantova–Codogno. L’apertura di questa nuova fase di cantiere segna un ulteriore passo avanti in un’opera attesa da anni e considerata strategica per potenziare capacità, sicurezza e regolarità del traffico ferroviario lungo l’asse.
Il sindaco Giuseppe Torchio ha colto l’occasione per rilanciare un appello alle istituzioni, chiedendo certezze sulle risorse necessarie a completare l’intero tracciato. «Le risorse fino a Piadena ci sono, ma servono garanzie per reperire oltre un miliardo di euro e portare l’opera fino a Codogno», ha dichiarato il primo cittadino. «La situazione non va né enfatizzata né dimenticata: abbiamo bisogno di una risposta chiara dai nostri rappresentanti politici».
Torchio ha inoltre invitato il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, a un sopralluogo in loco per verificare lo stato d’avanzamento del progetto. «Chiedo al ministro di venire sul territorio e vedere di persona i lavori. L’impegno e gli investimenti ci sono stati: ora gli utenti devono poter contare sulla continuità e sul completamento dell’opera».
Il sindaco ha ribadito l’importanza strategica del raddoppio per il sud della Lombardia, territorio chiamato a reggere la competizione con i sistemi infrastrutturali di Veneto ed Emilia-Romagna. Torchio non ha mancato di sottolineare la fragilità delle alternative viabilistiche, ricordando come i progetti autostradali Ti-Bre e Cremona-Mantova restino da decenni promesse ricorrenti senza passi concreti.
L’amministrazione locale, ha spiegato, ha lavorato per favorire l’insediamento di un polo operativo dedicato al raddoppio, mettendo a disposizione uffici e campo base per la gestione degli interventi. «La nascita di una grande infrastruttura genera movimento economico, servizi alle imprese, nuove opportunità di lavoro e valore aggiunto», ha evidenziato Torchio. «Dopo anni di disinvestimenti industriali, calo demografico e invecchiamento della popolazione, il territorio può tornare a offrire prospettive ai giovani».
Da qui l’invito alla comunità a guardare oltre i disagi dei cantieri: «Confido nella comprensione di chi sa andare oltre la protesta e riconosce nelle infrastrutture una leva di sviluppo per il futuro».
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