Martignana, il consiglio del recesso fissato per venerdì 17 alle ore 21
Una scorciatoia, come più volte è stato sottolineato, voluta da Gussola e Torricella del Pizzo. Di certo, l’Unione Terrae Fluminis resta attiva e valida, ma nella sua formula originaria a tre comuni ha avuto vita decisamente breve: partita ufficialmente il 1° gennaio del 2016 è durata solo un anno e tre mesi.
MARTIGNANA DI PO – Non è mai stato, per la cabala, un giorno particolarmente fortunato, venerdì 17. E di sicuro non porterà fortuna all’Unione Terrae Fluminis, dato che proprio venerdì, alle ore 21, si terrà il consiglio comunale, a Martignana di Po, che formalizzerà il recesso del comune dove il sindaco è Alessandro Gozzi dall’Unione con Gussola e Torricella del Pizzo.
Convocato non più tardi di un mese fa e poi procrastinato a data da destinarsi, in attesa di capire e studiare eventuali sviluppi, il consiglio del recesso trova quindi una propria collocazione temporale, all’incirca una settimana dopo l’incontro a Gussola tra i tre sindaci dell’Unione stessa, che ha ratificato la rottura del rapporto, formalmente da ufficializzare entro il 1° aprile. Dopo il passaggio in consiglio a Martignana, il prossimo 25 marzo si terrà un nuovo consiglio dell’Unione, che ratificherà l’uscita del comune casalasco confinante con Casalmaggiore, a quel punto in via definitiva, in particolare alla luce della “compromissione del bilancio” martignanese, sul quale gravano diversi esposti alla Corte dei Conti e che, a quel punto, sarà sufficiente come motivazione per anticipare l’addio di Martignana, senza perdere tempo ulteriore e senza dover sottostare ai meccanismi burocratici abbastanza ingessati.
Una scorciatoia, come più volte è stato sottolineato, voluta da Gussola e Torricella del Pizzo. Di certo, l’Unione Terrae Fluminis resta attiva e valida, ma nella sua formula originaria a tre comuni ha avuto vita decisamente breve: partita ufficialmente il 1° gennaio del 2016 è durata solo un anno e tre mesi.
Giovanni Gardani
