Cultura

Le cascine nella storia
e nel cuore dei cremonesi

Un prezioso viaggio tra amarcord e necessità di tutelare un grande patrimonio del territorio fatto di storie locali, cultura, arte e tradizioni.

Partecipatissimo incontro nella Sala del Consiglio Provinciale all’ ultimo appuntamento promosso dall’ADAFA, amici dell’arte e dalla Provincia di Cremona dal titolo “Cascine Cremonesi. Alla riscoperta di luoghi e storie per non dimenticare”.
Dopo i saluti del Vicepresidente della Provincia di Cremona, Giovanni Gagliardi che ha ricordato le principali finalità e declinazioni della collaborazione con A.D.A.F.A. e l’intervento del presidente dell’Associazione Culturale Fulvio Stumpo che ha illustrato in sintesi i vari focus affrontati e posto le premesse per la ripresa di tale sinergia nel 2022, è iniziata la proiezione delle immagini.
Antonio Barisani e Liliana Ruggeri hanno alle spalle vent’anni di ricerche e tre significative pubblicazioni con la Casa Editrice Cremona Produce (insieme anche al fotografo Mino Piccolo) e stanno continuando con passione la loro ricerca sulla civiltà rurale, l’incontro è frutto di questa competenza acquisita dove storia e fotografia si compenetrano.

Sono state presentate dalla studiosa, davanti ad una platea attenta, alcune cascine nel loro contesto paesaggistico. Quarti Palazzo a Stagno Lombardo, nelle antiche Gerre del Pesce, emerge dalla tenue nebbiolina con suggestioni ed atmosfere autunnali ma anche surreali. Lagoscuro è invece spruzzato da una neve leggera che lo rende fiabesco, grazie anche alla torre neogotica che svetta dal palazzo padronale.

I particolari architettonici immortalati sono stati diversi: ingressi, antichi forni, granai, portici e barchessali, case padronali, case contadine ed ogni immagine ha trovato l’adeguata, seppur sintetica, spiegazione storica. Particolarmente apprezzati il bocchirale affrescato di cascina San Francesco o cascina Benini a Straconcolo, i capitelli di Lagoscuro, ciò che rimane del fortilizio medioevale di Campagnola, il granaio di Pieve Gurata, la casa padronale di cascina Grande a Montanara e quella di Corte Luminosa a Casalsigone, simboli di un passato a volte ancora misterioso, ma la ricerca negli archivi della studiosa Liliana Ruggeri continua.

L’incontro aveva la finalità di unire argomentazioni storiche ad aspetti culturali, sociali ed artistici del mondo rurale e questo obiettivo è stato raggiunto anche con la proiezione di immagini del catasto teresiano ed altre fonti cartografiche, raccolte nell’archivio di Stato di Cremona.

Dall’affresco ottocentesco di Cascina Grande a Longardore al complesso architettonico della Cascina Lagoscuro, con la stalla settecentesca, sino al granaio ottocentesco della cascina di Pieve Gurata il “cammino”, percorso da Liliana Ruggeri, attraverso le immagini del fotografo Antonio Barisani, ha provocato ricordi ed emozioni, soprattutto quando sono stati ricordati personaggi del mondo rurale che hanno lasciato la loro testimonianza. Peppo, Celeste, Maria sono stati presentati come esempi di una civiltà, persone capaci di svolgere antichi mestieri collegati all’indotto agricolo e agroalimentare, attività che non vanno dimenticate, ma preservate per le future generazioni.

Un prezioso viaggio tra amarcord e necessità di tutelare un grande patrimonio del territorio fatto di storie locali, cultura, arte e tradizioni.

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